semplicemente: nel cuore.
La nostra direttrice Claudia Tessaro, dopo otto anni di dedizione al vigilius, lascia il suo posto ed ha voluto dedicarci un saluto speciale, che siamo felici di condividere con voi.
"Il primo ricordo del vigilius è ancora impresso nel mio cuore. Era il 2012 quando io e Andreas, di nuovo soli come fidanzati in incognito, riusciamo a fuggire dal caldo torrido del fondovalle con un permesso di ventiquattro ore.
Dimentichiamo così figli, auto e cellulare e voliamo in cielo!
Lassù ad aspettarci, immerso nella quiete della natura, un nido accogliente, che come per magia riesce a diluire il tempo e a farci ritrovare.
Ampi spazi, materiali naturali, buon cibo, pace, silenzio e soprattutto persone discrete e ospitali. Penso a Georges che con la sua eleganza e la sua inconfondibile risata si intrattiene fra i tavoli.
Ritorniamo carichi alla pur sempre meravigliosa vita di tutti i giorni, promettendoci di ritornare presto…
E così è stato. Una veste nuova, una prospettiva inaspettata: la direzione del vigilius.
Sarà possibile coniugare figli, casa, lavoro e me stessa? Ma soprattutto riuscirò a gestire tutto quanto e ad essere comunque felice, appagata, senza trascurare nessuno?
Sono ancora vive nella mia memoria le parole del signor Ladurner quando mi affidò l’incarico: “trasmetta a chi ha intorno l’anima della Casa e faccia in modo che, nel poco tempo a sua disposizione, si respirino e vivano i valori e l’autenticità del vigilius”.
Ciò che mi chiedeva era di concepire e coordinare il vigilius come se fosse una famiglia, di pensare ad esso come ad un luogo in cui chi ci vive per un periodo più o meno lungo, si senta a casa.
Negli ultimi otto anni questo è stato il principio guida, perseguito giorno per giorno con passione ed entusiasmo: molti momenti di gioia, altri più impegnativi, alcune cadute, tante soddisfazioni e sempre, come filo rosso, il pensiero del “noi”.
Un susseguirsi di volti nuovi che in men che non si dica sono diventati parte integrante del vigilius.
Georges, Klara, Naomi, Vera, Eva, Filippo, Oscar, Petra e molti altri: la mia famiglia. Un nucleo sempre presente, dei pilastri saldi su cui si erge la casa e che trae a sua volta forza dalla vigoria della struttura . Quante emozioni e ricordi porterò con me!
In effetti a ripensarci bene il così attuale concetto dell’home office è stato il mio modo di lavorare in tutti questi anni: la possibilità di lavorare nella mia seconda casa.
Per quanto difficile da accettare, col tempo la stanchezza si fa sentire e arriva la consapevolezza che sia io che la casa abbiamo bisogno di nuova energia. Guardando indietro mi sopraggiungono due pensieri: il primo è che per fortuna, a suo tempo, ho accettato la sfida e il secondo è che adesso posso di nuovo programmare le nostre fughe nel mio hotel preferito.
Grazie a tutti per l’affetto, la vicinanza e i tanti insegnamenti.
A presto all’aperitivo in piazza."
Claudia Tessaro